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MAGAZINE N.59 | Smart PEC: l’AI che rivoluziona la gestione della Posta Elettronica Certificata

A cura di Salvatore Latronico

Smart PEC: l’AI nella gestione della Posta Elettronica Avanzata

La Posta Elettronica Certificata è nata come strumento di garanzia formale, ma negli ultimi anni si è trasformata in un fiume digitale che scorre negli uffici ad una velocità ingestibile per le persone. In alcuni enti pubblici italiani il volume di messaggi supera le 20 mila unità al mese e, a differenza dell’e-mail ordinaria, ogni PEC porta con sé obblighi di protocollo e archiviazione a norma, tempi di presa in carico e lavorazione, rischi di contenzioso generando un carico di lavoro sempre più imponente.

In questo contesto l’integrazione di servizi di Intelligenza Artificiale basati  su Large Language Models (LLM) nei processi gestiti dal “PEC Manager” di Jamio non è un semplice “plug-in” tecnologico, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione nel processo di gestione delle PEC.

 

Dalla lettura alla decisione, in una manciata di secondi

Grazie ai Large Language Models il processo analizza il testo e gli allegati di ogni messaggio, ne classifica il contenuto, individua il destinatario interno, genera una sintesi con le informazioni rilevanti, assegna un livello di priorità, rileva eventuali scadenze, propone risposte e azioni. In poche decine di secondi, il destinatario interno ha a disposizione tutto quello di cui ha bisogno per la lavorazione del messaggio e, in alcuni casi, il processo può gestirlo completamente in autonomia.

 

Un modello che impara dall’organizzazione

L’efficienza operativa di un modello basato su Intelligenza Artificiale dipende dalla sua capacità di comprendere la struttura e il funzionamento dell’organizzazione in cui è inserito.

La piattaforma Jamio openwork, grazie alle sue avanzate funzionalità di gestione dei processi e delle strutture organizzative, consente l’attivazione di processi di addestramento supervisionato completamente integrati nel contesto aziendale.

Ne deriva un sistema intelligente capace di interpretare correttamente il lessico specifico dell’ente – incluse terminologie normative e sigle interne – garantendo il presidio umano sulle decisioni critiche e promuovendo un approccio human-in-the-loop.

Time-to-value e riduzione dei rischi

Il paradigma no-code di Jamio rende sostenibile l’integrazione dei servizi LLM nei processi aziendali in tempi ridotti, consentendo di misurare rapidamente il ritorno sull’investimento. Inoltre, permette di replicare gli stessi principi su altri flussi documentali, come e-mail, contratti, atti amministrativi, ticket, etc.

A questi vantaggi si aggiungono benefici meno facilmente monetizzabili ma di grande impatto: riduzione degli errori di instradamento, diminuzione dei contenziosi legati a ritardi, minore perdita di opportunità dovuta al mancato governo di informazioni, maggiore trasparenza e tracciabilità, un allineamento proattivo alle linee guida previste dal futuro AI-Act europeo.

 

Verso una cultura della “decisione assistita”

L’introduzione di una PEC intelligente rappresenta un banco di prova per un concetto più ampio: la “decisione assistita”, in cui i Large Language Models non sostituiscono i decisori, ma ne potenziano le capacità, liberando tempo e competenze per attività a più alto valore aggiunto.

Nel momento in cui una organizzazione si trova a dover bilanciare obblighi normativi, pressione sui costi e una crescente domanda di servizi digitali di qualità, investire in un sistema che integri Intelligenza Artificiale, Business Process Management e tecnologie no-code non è più un esercizio di avanguardia tecnica, ma un atto di strategia aziendale. In questa ottica la “Smart PEC” può così diventare il primo tassello di un ecosistema documentale e di gestione dei processi in cui la tecnologia evolve in un vero e proprio asset strategico.

Salvatore Latronico Openwork

Editoriale a cura di:
Salvatore Latronico – CEO Openwork Srl

Clienti Partner Jamio openwork

Jamio Community Day 2025: il futuro dell'innovazione è già tra noi. Ed è (anche) No Code.

Jamio Community Day 2025

“Non sapevano che era impossibile. Perciò l’hanno fatto.” La citazione che ha chiuso il Jamio Community Day 2025 ne riassume perfettamente lo spirito: audace, concreto, condiviso.

Dopo due anni, il Jamio Community Day torna come snodo cruciale per la community del no-code italiano, e lo fa nella sede di Experis Manpower Group di Milano.
Non solo showcase tecnologico, ma luogo di confronto tra imprese, partner e innovatori.


Come ha ricordato Claudia Rossi in apertura – giornalista di SOIEL International che ha condotto l’evento –  il no code oggi è molto più di uno strumento: è un cambio di paradigma che libera energie trasversali, riduce la dipendenza dall’IT e rende l’innovazione un processo partecipato e diffuso (guarda il video).

CIO, cloud e use case: le voci del cambiamento

Ospiti come Salvatore Basile (Experis) e Luca Dozio (Osservatori Polimi) hanno tracciato una rotta chiara: la digitalizzazione è una necessità. In questo scenario, il no code affianca l’IT tradizionale, ne estende l’impatto e aiuta a superare le barriere su competenze e governance. I dati sul mercato cloud mostrano una crescente maturità, ma anche difficoltà operative. Il no code si afferma così come leva concreta per integrare l’AI, automatizzare e connettere meglio business e tecnologia.


Esperienze vere, trasformazioni reali

La tavola rotonda ha riunito aziende molto diverse — da Amada Italia a Engie, da Fiduciaria Giardini a PwC ed Experis — unite da un filo comune: usare Jamio per innovare davvero. Amada ha digitalizzato l’intero ciclo “order to cash”. Fiduciaria Giardini ha costruito soluzioni evolute senza un IT interno. Engie ha integrato la piattaforma per gestire le PEC e ridurre lo Shadow IT. PwC e Experis hanno parlato della collaborazione tra partner e della necessità di una cultura condivisa del no code.


Community e competenze: il motore del futuro

La community Jamio non è accessoria: è centrale. È lì che utenti e partner co-creano valore, condividono esperienze e alimentano l’evoluzione del prodotto. In parallelo, emergono nuove figure aziendali — i “champion” — in grado di guidare cambiamenti rapidi grazie a competenze agili, anche senza background tecnico.


Lo sguardo di Openwork

Salvatore Latronico ha delineato la visione di Openwork: evoluzione della piattaforma, AI privata e no code, miglioramenti alla UI, focus su ambiti chiave come PEC, GRC e automazione documentale. Non solo tecnologia, ma un nuovo modo di lavorare, insieme a clienti e partner.


Dal “No Code” al “Jamio Impact”

Il Jamio Community Day ha dimostrato che il no code è un mezzo, non un fine. È ciò che consente di agire, innovare e coinvolgere davvero. Per questo, più che di “No Code”, si dovrebbe iniziare a parlare di Jamio Impact.


Guarda le immagini della giornata

Lowcode nocode Openwork

"BPM, IA e no code per digitalizzare la PA": gli atti del convegno ed un caso d'uso. Scarica il PDF

Forum PA 2025 atti convegno no-code cloud bpm

In occasione del Forum PA 2025, il principale evento nazionale dedicato all’innovazione nella Pubblica Amministrazione, Salvatore Latronico, CEO di Openwork, è intervenuto sul tema “BPM, Intelligenza Artificiale e No-Code per digitalizzare la PA”.

Nel suo intervento, Latronico ha evidenziato come la trasformazione digitale della PA non possa più limitarsi alla semplice informatizzazione dei moduli cartacei, ma debba tradursi in un ripensamento completo dei processi, attraverso piattaforme agili, scalabili e accessibili, in grado di rispondere in modo rapido e sostenibile alle esigenze di cittadini e amministrazioni.

A partire da questa visione, una soluzione cloud realizzata con la piattaforma Jamio openwork ha permesso ai presenti di toccare con mano l’efficacia delle tecnologie no-code a supporto delle organizzazioni che operano nel settore pubblico.

Sono ora disponibili gli atti del convegno

Scaricando gratuitamente gli atti del convegno, potrai approfondire i temi trattati, tra cui:

  • la distinzione tra digitization e digitalization dei processi;

  • l’approccio incrementale alla trasformazione digitale tramite piattaforme no-code;

  • l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei processi della PA;

  • un use case dettagliato relativo alla digitalizzazione di un procedimento amministrativo, con i vantaggi ottenuti in termini di efficienza, tracciabilità e rapidità di realizzazione.

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